Le risorse naturali e paesaggistiche della Sardegna sono una scoperta continua e permettono a questa regione di collocarsi fra le prime in Italia per le numerose possibilità di escursioni fra grotte sotterranee, costiere e speroni rocciosi dalla natura incontaminata per una vacanza indimenticabile.
Grotte nel nord della Sardegna
La grotta di Nettuno è una delle più famose del territorio sardo. È raggiungibile via terra o via mare: nel secondo caso è possibile imbarcarsi per un’escursione dal porto di Alghero , mentre per visitarla via terra si parte con le visite guidate dal promontorio Capo Caccia e si accede alla grotta tramite la Escala del Cabirol – 654 gradini che si inerpicano sulla roccia. La grotta, che prende il nome dalla divinità marina, è composta da formazioni carsiche con uno sviluppo di oltre 2.500 metri e le cui rocce sono di età compresa fra i 131 e i 65 milioni di anni. Al suo interno un complesso labirinto di sale, laghi limpidi, gallerie, pozzi e cunicoli di cui solo 4 chilometri visitabili al pubblico, mentre il resto è riservato agli speologi.
La grotta di Ispignoli , nei pressi di Dorgali , è raggiungibile tramite la SS 109 in direzione Orosei. La grotta è stata utilizzata in passato come rifugio con i suoi 10 chilometri di caverne. La sua particolarità sono le enormi stalattiti e stalagmiti; in essa infatti è presente una delle colonne maggiori di tutta Europa: una concrezione di 38 metri che unisce la volta con la base della grotta.
Grotte nella Sardegna centrale
La grotta Su Marmuri – in sardo Grotta di Marmo – è raggiungibile da Cagliari lungo la SS 125 in direzione Ulassai , da Nuoro seguendo la SS 198. L’ampiezza della grotta è alta in media 35 metri (anche se alcune sale raggiungono i 70 metri) e lunga circa un chilometro. La visita inizia discendendo 200 gradi e prosegue poi lungo un comodo sentiero pianeggiante che permette di ammirare comodamente vasche d’acqua e imponenti gruppi di stalattiti e stalagmiti. La grotta è ancora viva, nel senso che le concrezioni continuano a ritmo lentissimo a formarsi e trasformarne l’aspetto.
Le grotte del Bue Marino si trovano in territorio di Dorgali e sono raggiungibili via mare, dai porti di Arbatax, da Cala Gonone, da Caletta e da Santa Maria Navarrese; le partenze delle barche sono previste anche dalle spiagge di Orosei. Il nome delle grotte deriva dai suoi storici abitanti: le foche monache, purtroppo oggi scomparse dalla zona. La grotta è divisa in due rami, quello visitabile è il ramo sud attraverso un percorso attrezzato di circa 900 metri che costeggia laghetti di acqua dolce, spiaggette sabbiose e spettacolari concrezioni.
Grotte a sud della Sardegna
La grotta di San Giovanni si trova nella provincia di Carbonia – Iglesias, nel comune di Domusnovas . Il nome deriva dalla presenza, al suo interno, di una cappella dedicata all’omonimo santo; è stata dichiarata monumento naturale e chiusa al traffico, infatti una volta era possibile percorrerla in auto. La lunga strada carrozzabile conduce alla zona montana di Oridda; al suo interno sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici che ne testimoniano l’utilizzo come rifugio.
Le famose grotte di Is Zuddas si trovano nei pressi di Santadi , sempre in provincia di Carbonia, all’interno del Monte Meana. Si sviluppano per oltre 1,5 chilometri anche se la parte visitabile dai turisti è limitata a 500 metri. Una delle particolarità di questo luogo, è la conservazione dei resti, visibili sulla volta dopo l’ingresso, di un roditore preistorico vivente solo in Sardegna e in Corsica. Moltissime sono le sale dalla bellezza mozzafiato, come la Sala dell’Organo che prende il nome dalle concrezioni stalatto-stalagmitiche in forma di organo a canne; l’imponente Salone del Teatro oppure la Sala delle Eccentriche con la volta è ricoperta di aragoniti eccentriche, rarissime e uniche al mondo.