Regione Autonoma della Sardegna (RAS) è la denominazione ufficiale data alla regione Sardegna per via dell’autonomia amministrativa delle istituzioni in virtù delle particolarità linguistiche e geografiche da tutelare. Proprio a partire dallo statuto speciale di cui gode questo territorio è possibile immaginarne le molteplici risorse e peculiarità, nonché le differenti civiltà che fin dall'antichità l’hanno popolata.
La Sardegna gode di una posizione strategica al centro del mar Mediterraneo che, per secoli, l’ha resa terra di approdi e attraversamenti. La sua natura insulare, allo stesso tempo, ne ha salvaguardato le specificità, come dimostra la fioritura e l’esclusività della civiltà nuragica .
Preistoria in Sardegna. Neolitico e civiltà nuragica
All'interno dell’isola, sono numerose le testimonianze di antiche civiltà preistoriche .
Nel neolitico gli abitanti della Sardegna iniziano a produrre oggetti in ceramica e a lasciare, dunque, testimonianze materiali. Producono armi e altri utensili in pietra grazie all'abbondanza delle riserve di ossidiana del Monte Acri .
La civiltà neolitica si distingue anche per alcuni esempi di architettura funeraria e per le emblematiche strutture megalitiche di Monte d'Accoddi . Nei pressi di Sassari , raggiungibile seguendo la SS 131 verso Porto Torres, il sito è unico in tutta Europa come esempio di architettura prenuragica: è importante per l’altare e le altre strutture come dolmen e menhir eretti nei dintorni.
La civiltà nuragica caratterizza la Sardegna fra l’età del bronzo e quella del ferro. Questa epoca ha lasciato centinaia di reperti archeologici sparsi nell'isola: pozzi sacri , nuraghi e tombe dei giganti costellano il territorio sardo.
Sardegna antica, medievale e Regno di Sardegna
Le testimonianze archeologiche raccontano la storia successiva dell’isola sarda, fra fenici e cartaginesi. Questi due popoli fondarono alcune delle attuali città, come Tharros e Olbia . I romani , successivamente, hanno ottenuto la Sardegna nel 238 a.C e hanno lasciato inestimabili tracce attraverso la costruzione di anfiteatri e, in particolare, di complessi termali come quello di Fordongianus , costruite nel I secolo d.C..
Dopo la caduta dell’impero romano e una breve parentesi di dominazione vandala, i bizantini giunsero sull'isola nel 534 d.C., influenzandone fortemente società e cultura. Un itinerario consigliato per scoprire piccoli gioielli di architettura medievale attraversa il Sulcis e tocca tre bellissime chiese: Sant'Antioco, Santa Maria di Tratalias e Sant'Elia a Nuxis .
Il Regno di Sardegna , instaurato nel 1247 da papa Bonifacio VIII dura, con alterne vicende e battaglie per il controllo del territorio, fino all'unità d'Italia, attraversando varie dinastie e corone. Significativo dal punto di vista dei resti e delle testimonianze materiali è il periodo di influenza catalana e spagnola; basta girare Cagliari per potersene rendere conto. Un itinerario consigliato è quello che tocca il santuario della Madonna idi Bonaria , il chiostro di San Domenico e la chiesa di San Giacomo nelle omonime piazze, maestosi esempi del gotico catalano.
Storia contemporanea dell’isola
Dopo l’unità di Italia, l’isola non rappresenta una zona strategica per lo sviluppo della nuova nazione e risente delle problematiche diffuse nel Mezzogiorno, abbandonato e bistrattato in virtù di un’attenzione preminente al triangolo industriale e ad altre zone. A modificarne ancora la geografia e la topografia, interviene il fascismo con la politica dell’autarchia: per implementare l’attività estrattiva di materie prime sul territorio, vengono fondate città come Carbonia , nei pressi delle miniere.
La Sardegna del novecento è rivivibile nelle parole di molti scrittori locali, come Grazia Deledda , e nella riscoperta di quei luoghi attraverso itinerari culturali ed emozionali sulle tracce dei grandi romanzieri locali e non. Primo fra tutto, D.H. Lawrence che nel 1921 compie un viaggio con la moglie sulla linea ferroviaria Cagliari-Sorgono. Lo stesso viaggio oggi si può compiere con il Trenino Verde oppure in automobile, da Cagliari a Sorgono passando per Mandas e Arbatax, facendosi accompagnare da “Mare e Sardegna” con le sue annotazioni paesaggistiche.
Allo stesso modo è possibile percorrere Nuoro e il suo centro storico seguendo le parole di Salvatore Satta ne “Il giorno del giudizio”: quasi 5 chilometri in quattro tappe, dal quartiere Santu Pedru, Corso Garibaldi, Casa Satta per arrivare al Santuario di Nostra Signora delle Grazie.