La Sardegna , oltre alle bellezze naturali e ai siti archeologici di rilievo, è una regione da scoprire e conoscere per le numerose feste tipiche legate alla tradizione e per le sagre dove respirare i profumi di una cultura contadina passata. Durante tutto l’anno, nei vari mesi, il calendario è sempre ricco di ricorrenze di questo genere.
Il Carnevale sardo
Il Carnevale è la festa per eccellenza durante il periodo invernale. Le festività di questa regione, oltre a discostarsi dal consueto calendario liturgico, si differenziano nei singoli paesi sardi: dunque in alcune città il Carnevale inizia il 2 febbraio, con la ricorrenza della Candelora ; in altri le maschere tradizionali cominciano a farsi vedere con i fuochi per Sant’Antonio Abate (fra il 16 e il 17 gennaio).
Allo stesso modo, la fine dei festeggiamenti oscilla fra il martedì grasso, il mercoledì delle ceneri o il sabato successivo. Rispetto alle date d’inizio, sia che si tratti dei falò per un santo sia che coincida con la Candelora, il carnevale sardo è legato a riti connessi alla luce, alla purificazione mediante essa o al suo arrivo, con la fine dell’inverno.
I nomi per indicare questa festività, così come le maschere e i travestimenti, cambiano in relazione al territorio, si può quasi dire che ogni comunità vive e caratterizza il proprio carnevale. Alcune di queste maschere tipiche, come quelle della festa arcaica di Ulassai denominata Maimulu per esempio, hanno un forte potenza suggestiva.
Riti Pasquali e feste religiose
Le feste tipiche, sia religiose sia della tradizione, si svolgono soprattutto nei mesi più caldi, da maggio a settembre, intensificandosi nelle vicinanze di quest’ultimo. Ciò è dovuto alla coincidenza con i tempi dell’ anno agro-pastorale , a cui la maggioranza delle feste anche liturgiche si lega.
Ad esempio possiamo citare la festa di Sant’Isidoro (santo madrileno), denominato l’agricoltore e venerato dai contadini: la seconda domenica di maggio a Borore , vicino Nuoro, si tiene una processione in suo onore con carri tradizionali in legno e altri mezzi agricoli.
I riti pasquali in Sardegna conservano un grande fascino, soprattutto nelle cerimonie della settimana Santa. Si moltiplicano, in moltissimi centri, le processioni e le sacre rappresentazioni, caratterizzate soprattutto dai canti polivocali che restituiscono grande senso di coralità. Davvero tipica e molto seguita è la processione del Venerdì Santo a Iglesias , chiamata Processione del Descenso .
Sagre primaverili
Le sagre sul territorio sardo sono diventate eventi molto pubblicizzati, finanziati dalle province e dalla Regione, organizzate e gestite da comitati e proloco. Queste occasioni si sono trasformate molto negli ultimi decenni, perdendo un po’ del loro spirito tradizionale e della possibilità di auto rappresentazione della comunità, per guadagnarne nell’aspetto istituzionale e nell’avvento turistico. Fra le più famose del periodo primaverile ci sono la sagra di Sant’Efisio e la Cavalcata sarda.
La prima si svolge il primo maggio a Cagliari fin dal XVII secolo, per onorare il voto fatto nel 1656 al Santo che liberò la città dalla peste. L’effigie del Santo viene portata in processione da una chiesa a Cagliari fino al luogo del martirio a Nora, passando attraverso varie tappe per arrivare il 3 maggio a una processione sulla spiaggia di Nora. La processione cittadina è aperta dalle traccas , i carri ornati a festa e trainati da buoi.
La penultima domenica di maggio si tiene a Sassari la Cavalcata sarda : i protagonisti sono i costumi tipici (i figuranti provengono da tutte la parti dell’isola) che si possono ammirare in tutta la loro varietà, i canti, i suoni e le spericolate acrobazie dei cavalieri nella sfilata pomeridiana.
Sagre estive
Fra le ricorrenze contadine e religiose dei mesi estivi sicuramente bisogna citare le due più famose, quella dei Candelieri a Sassari e la festa del Redentore a Nuoro. Il rito dei Candelieri è la festa più attesa della città di Sassari e affonda le sue origini nella tradizione pisana del XIII secolo di offerta della cera, trasformatasi in voto alla Madonna per la cessazione della peste nel XVI.
Il 14 agosto un corteo cittadino porta otto ceri lignei attraverso Sassari . A passo di danza, con il sottofondo di pifferi e tamburi, i candelieri arrivano fino alla chiesa di S. Maria.
La festa del Redentore si svolge a Nuoro nel mese di agosto: è fra le manifestazioni sacre più suggestive della Sardegna e attira moltissimi visitatori. All’alba, un numeroso corteo di fedeli si muove a piedi dal centro cittadino per raggiungere il Monte Ortobene sulla cui vetta è stata posta una statua del Redentore.
Sagre autunnali
In autunno, sicuramente la festa di maggiore importanza coincide con l’anglosassone Halloween. La vigilia di Ognissanti ha diversi appellativi in dipendenza alla zona della Sardegna: nel sud dell’isola viene chiama Is Animeddas , nella parte a nord invece Su Mortu Mortu . Anche in Sardegna si ripropone il peregrinare dei bambini che si esprimono con espressioni sarde; quando si offre qualcosa, si ripete " po is animas ", perché il dono è in suffragio delle anime dei parenti.
La notte del 31 è tradizione lasciare il tavolo apparecchiato affinché i defunti della famiglia possano cenare e uno dei piatti caratteristici sono i culurgiones , soprattutto in Ogliastra . Decorazione tipica di questa festa sono le lanterne a forma di teschio ricavate dalle zucche scavate, chiamate " sa conca e mortu ".
- Sant'Efisio: Flickr, autore Cristiano Cani
- Carnevale Ulassai: Wikipedia, autore Federica Demurtas
- Sartiglia: Wikipedia, autore Cristiano Cani
- Traccas: Wikipedia, autore Dogma Magno
- Candelieri: Wikipedia, autore Il Signore dei pc
- Culurgiones: Wikipedia, autore Gianni Careddu