Il mirto di Sardegna - La storia e la ricetta del liquore

  • Bacche mirto Sardegna

Il mirto di Sardegna è un liquore popolare ottenuto dalla macerazione delle omonime bacche. Questo liquore scuro e pezioso rientra tra i tanti sapori di Sardegna assolutamente da non perdere.

Mirto di Sardegna - La sua storia e le sue proprietà

Pianta di mirto con fiori La madre del mirto di Sardegna è la tradizione popolare dell'isola: questo liquore, ottenuto dalle bacche o dalle foglie di mirto ha infatti origini antichissime. La prelibatezza della bevanda è dimostrata dal suo diffondersi, nel corso della storia, anche nella vicina isola corsa, dove - prima dell'introduzione del mirto come liquore - la pianta veniva utilizzata solamente come spezia per le carni.

Il mirto, detto Murta, fu portato in Corsica dai banditi galluresi che, fuggendo dall'isola madre, non riuscirono a rinunciarvi e lo portarono oltre mare nonostante fosse proibito. Ad oggi il mirto, bevanda che richiama i profumi intensi della macchia mediterranea, è tutelato nell'elenco ufficiale dei Prodotti Tradizionali .

La qualità più pregiata è quella che si ottiene dalle bacche rosse. Il liquore di mirto è perfetto per essere consumato dopo i pasti: le sue proprità lo rendono infatti un efficace digestivo . La bevanda, per essere assaporata nel migliore dei modi, deve essere consumata ghiacciata.

La produzione del mirto in Sardegna

In Sardegna l'inizio della produzione del liquore di mirto risale all'Ottocento. La tradizione della preparazione si tramandava oralmente e non esistevano vere e proprie ricette scritte fino ai giorni nostri: la bevanda era ad uso e consumo della famiglia che la produceva.

Ad oggi la situazione è radicalmente cambiata: il mirto costituisce una delle glorie della gastronomia sarda e viene prodotto da diverse aziende locali ai fini della commercializzazione.

Ricetta del mirto di Sardegna

Pianta di mirto sardo Gli ingredienti principali per preparare il liquore sono le bacche della pianta di mirto . La presenza di piccole foglie tra i frutti non deve spaventare, in quanto conferiscono maggiori qualità aromatiche. Bacche e foglie appena raccolte devono essere lasciate, dopo il lavaggio, ad appassire per qualche giorno: questa operazione è la precondizione per la buona riuscita della bevanda.

Una volta completata questa fase, le bacche appassite devono essere trasferite in un contenitore di vetro scuro e immerse nell' alcol etilico a 95° : il composto deve essere fatto riposare alla luce per qualche giorno.

Trascorso questo lasso di tempo, i contenitori dovranno essere spostati al chiiuso durante tutta la fase successiva della macerazione , che dura circa 40 giorni. Terminata la macerazione, l'estratto sarà pronto per essere privato dei residui di bacche e per essere filtrato con carta assorbente.

Nel frattempo si prepara uno sciroppo disciogliendo lo zucchero in acqua: dal volume dello sciroppo dipenderà la gradazione del liquore . Miscelati lo sciroppo e l'estratto si otterrà il liquore di mirto che, per essere degustato al meglio, deve essere travasato possibilmente in una bottiglia scura ed essere lasciato qualche mese a completare la sua maturazione .

L'Associazione Produttori Mirto di Sardegna

Nel 1994 quattro produttori di liquore di mirto si sono uniti, sotto il patrocinio dell'Unione europea e della Confindustria, per costituire l' Associazione Produttori Liquore Mirto di Sardegna Tradizionale . L'intento di questa associazione locale è tutelare il mirto, sia come pianta che come prodotto finito, e tutelare i suoi consumatori .

Avvalendosi di un comitato scientifico delle maggiori università sarde è stata stilata una lista di parametri che il prezioso e scuro liquore deve rispettare per essere considerato un autentico mirto di Sardegna . Questo "disciplinare di produzione" specifica innanzitutto le qualità che deve avere la materia prima utilizzata per la preparazione della bevanda: le bacche devono essere raccolte tra novembre e febbraio ed essere, ovviamente, di esclusiva origine sarda .

Durante la fase vera e propria di produzione non si possono utilizzare coloranti , additivi o conservanti. I produttori che desiderino entrare a far parte dell'Associazione devono rispettare questi e altri parametri (caratteristiche fisiche e organolettiche del liquore), al fine di proteggere il mirto e i suoi consumatori, assicurando loro un prodotto che rispecchi determinati standard e che possa così ritenersi l' "originale" sardo.